Превод на италиански: Леонардо Пампури
CANTI HAIDUTICI
A Gotze Delcev
I
Il giorno me ne sto in angoli remoti,
la notte me ne vo per impervi sentieri;
babbo non ho, né mamma io ho,
babbo che rimbotti,
mamma che in lagrime sbotti…
Ahimè, Pirin
mia montagna!
Oh, nero,
nero vino di Zàrigrad.
Nemico col nemico: ad armi pari,
con l’amico amico: con uguale lealtà;
un buon fratello non ho, né dolce sorella:
fratello che me lodi,
sorella che me compianga…
Ahi, mia spada,
spada tagliente!
Oh, ardente
di Tracia arzente.
Dio esiste, lascialo esistere,
regna il re, per secoli forse?
Non ho amore, un primo amore
che mi attenda
e su me pianga…
Ahi, mio,
rombante mio fucile!
Oh, snella
di Solun donzella.
IV
Ho fatto un sogno, oh tristezza,
arida giovinezza!
una tomba nell’ombra,
sotto il denso fogliame abbandonata.
E sulla tomba, oh tristezza,
arida giovinezza!
due rami in croce: una croce per l’eroe,
e un uccello sulla croce.
Il mattino, oh tristezza,
arida giovinezza!
canta l’uccello e narra come l’orfano
tutto solo se n’è andato.
A sera, oh tristezza,
arida giovinezza!
canta l’uccello narra come il prode
è morto da prode.
Ho fatto un sogno, oh tristezza,
arida giovinezza!
ho fatto un sogno, un lugubre sogno:
la mia tomba ho sognato…